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Messaggio per il matrimonio di C ed F

Segue il piccolo messaggio che ho scritto per il matrimonio di C ed F. Matrimonio stavo per scriverlo con la M maiuscola, anche se sarebbe stato sbagliato. Una sorta di lapsus freudiano, anche se ci credo poco, anche se boh, forse per qualcuno conta qualcosa di più, forse per la mia psiche conta qualche cosa di più, a maggior ragione all’una di notte, ma tant’è.

Lo sapevo che sarebbe finita così, che alla fine sti auguri li avrei dovuti scrivere io, che ormai è facilissimo dire “dai Lorenz, gli auguri scrivili tu”. Tra l’altro sarei anche il meno indicato: cosa ne so io? Dovreste essere voi a dirmelo, a spiegarmelo, cosa significa tutto ciò. L’avete fatta voi sta scelta, mica io, mica noi. In più scommetto che è diverso per ciascuno, non posso chiedere a Marco cosa ha portato lui a fare questa scelta. Ma si, è diverso per forza. Forse il 30 aprile vi vedremo e potremo dire qualcosa in più, ma intanto che faccio? Cerco una frase in Google? Ce ne sono quante ne volete.

Esempio:

Quelle ottocentesche “Mille felicitazioni, grazia, serenità e bene”.
Quelle ottimiste “Un si che segna il primo passo di un lungo e non sempre facile cammino. Insieme lo percorrerete e vi sosterrete quando le difficoltà della vita si presenteranno”.
Quelle scritte da Gianni Rodari “Che l’incanto del giorno delle vostre nozze sia solo la premessa di una lunga e felice vita in due”.
Quelle scritte da Gianni Pettenati “saprai quando c’è bandiera gialla che la gioventù è bella e il tuo cuore batterà”.
Quelle che forse era meglio non scrivere “Che possiate vivere sempre uniti: come RAI 1 e RAI 2 come Italia 1 e Canale 5”.

Frasi diverse, accezioni diverse, senza dubbio con qualcosa in comune, ma fatte per arrivare a persone diverse (nell’ultimo a caso a persone che si odiano per esempio). Cos’è che va detto adesso, a voi? Dovessi dire qualcosa allo sposo sarebbe qualcosa tipo “non fare il pirla”, che va bene per tutte le occasioni, soprattutto per Cristian. Dovessi dire qualcosa a Francesca sarebbe “piacere di conoscerti”, che comunque è buona educazione.

Lawrence d'OrobiaMessaggio per il matrimonio di C ed F

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