Qualche tempo fa ho scritto un post intitolato Storie di Troie e Questioni Affini: ho usato un termine appositamente un po’ edgy, che in qualche modo ha funzionato guardando i risultati di Google Search Console. Un po’ mi spiace perché magari quelle persone stavano cercando storielle sconce e invece io avevo scritto una ridotta antologia di Storie che a vario titolo mi avevano fatto pensare. In ogni caso mi sa che non ne sono troppo dispiaciuto, dato che sto per mettere un termine volgarissimo anche nel titolo di quest’altro post. Oddio, scrive post con puttane nel titolo!
Film
Storie di troie e questioni affini
Il punto di vista della prostituta. Non so mai cosa aspettarmi quando chiedo a L di prestarmi libri, figuriamoci quando gli propongo un tema del genere. Però questa cosa mi piace, perché in realtà non mi ha mai deluso, anzi. Gli dico, di solito, portami quello che ti pare che mi fido. Anche quella volta mi sono fidato. Da quel messaggio in WhatsApp ho letto qualche altra cosa e visto qualche film, sempre riguardo a storie di troie, provo a riassumere qui un po’ di cose.
Sottotitoli, perché Netflix non è che può doppiare tutto
Una delle cose che finora avevo quasi ignorato e che Netflix mi ha fatto scoprire sono i film in lingua originale con sottotitoli in italiano, anziché doppiati. Mentre ero a Lisbona mi raccontavano che là, così come in diversi paesi del nord Europa, è una pratica piuttosto comune: quasi tutti i film sono solo sottotitolati, credo perché quelle lingue hanno mercato talmente ridotto che non ne vale la pena. Il risultato, dicono, è che in quei paesi parlano molto meglio l’inglese perché, fin da bambini, guardano film e cartoni in lingua originale.
Il Treno di Notte per Lisbona
Uno professore svizzero, una ragazza misteriosa, con un misterioso cappotto rosso e poi un libro ancora più misterioso, al cui interno si trova un biglietto valido per raggiungere la capitale portoghese: Lisbona. Ovviamente uno che fa? Molla tutto e parte per il Portogallo.
Gangster Squad, ovvero la fiera del clichè
Va bene, va bene, tutto quello che sta tra noir e hardboiled deve per forza di cose basarsi almeno un po’ su stereotipi. Però, voglio dire, c’è un limite e Gangster Squad lo supera già dopo dieci minuti.
Pelé (film, 2016), ovvero ricordati di santificare l’eroe
È possibile fare un film su Pelé riuscendo a metterci la stessa enfasi e lo stesso ardore di film del calibro di Invictus (per rimanere nell’ambito sportivo)? A quanto pare si. Il risultato è una sorta di processo di canonizzazione del giocatore e della sua squadra, riusciti nell’epica impresa di vincere il mondiale 1958.