Netflix pubblica un episodio di Black Mirror interattivo, in cui puoi fare delle scelte che modificano la storia, e la gente impazzisce. Divisi tra quelli che schifano il dover tenere il mouse a portata di mano e quelli che invece vedono nell’interattività il futuro delle serie televisive, quasi tutti i commentatori sono d’accordo su una cosa: il modo più veloce per spiegare cosa è Bandersnatch è paragonarlo a un librogame. Sbagliato.
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Sottotitoli, perché Netflix non è che può doppiare tutto
Una delle cose che finora avevo quasi ignorato e che Netflix mi ha fatto scoprire sono i film in lingua originale con sottotitoli in italiano, anziché doppiati. Mentre ero a Lisbona mi raccontavano che là, così come in diversi paesi del nord Europa, è una pratica piuttosto comune: quasi tutti i film sono solo sottotitolati, credo perché quelle lingue hanno mercato talmente ridotto che non ne vale la pena. Il risultato, dicono, è che in quei paesi parlano molto meglio l’inglese perché, fin da bambini, guardano film e cartoni in lingua originale.
Little Witch Academia: cortometraggio parodia giapponese
Ho trovato questo cortometraggio (meno di mezz’ora) su Netflix che, proprio perché dura pochissimo, merita una chance anche da parti di chi non è troppo interessato agli anime (come lo è il sottoscritto). Si intitola Little Witch Academia.
Touch, ovvero la serie TV delle coincidenze
È difficile capire di cosa tratta esattamente Touch basandosi sulla didascalica introduzione di Netflix. Quello che è chiaro è che il protagonista è un bambino. Un bambino autistico in fissa con i numeri, in grado di utilizzarli per predire eventi futuri.
Il Treno di Notte per Lisbona
Uno professore svizzero, una ragazza misteriosa, con un misterioso cappotto rosso e poi un libro ancora più misterioso, al cui interno si trova un biglietto valido per raggiungere la capitale portoghese: Lisbona. Ovviamente uno che fa? Molla tutto e parte per il Portogallo.
From Dusk till Dawn, la prima stagione
Ho finito di vedere la prima stagione di From Dusk till Dawn. L’ho vista in italiano su Netflix e devo dire che tutto sommato si lascia guardare. Non è la migliore serie del mondo, ma ci sta. Manca un po’ l’ignoranza del film, se devo dirla tutta, mancano Banderas e Tarantino, ma questo l’ho già detto. E poi è chiaro: non puoi tirare fuori pezzi da novanta per una serie TV. A parte Kevin Spacey, lui può.
Marseille: House of Cards à la française
Stando al riassunto della trama disponibile su Netflix, Marseille è molto simile ad House of Cards, ma su scala francese. O meglio: su scala comunale. Stando alle recensioni non è niente di eccezionale, anche i francesi ne parlano male. E poi a me Gérard Depardieu, specie negli ultimi tempi, sta un po’ sul cazzo. Insomma, vale la pena vedere almeno la prima puntata, dico io.